«Perché la calcolatrice a un dislessico?». Riflessioni didattiche e proposte operative

«Perché la calcolatrice a un dislessico?». Riflessioni didattiche e proposte operative

Mehrnoosh Z., Fusi S. e Bono M. (2016), «Perché la calcolatrice a un dislessico?». Riflessioni didattiche e proposte operative, «Dislessia», vol. 13, n. 3, pp. 311-318

Proporre a uno studente con dislessia la calcolatrice quale strumento compensativo potrebbe sembrare una contraddizione, in quanto la dislessia è un disturbo specifico nella lettura e non un disturbo specifico in ambito numerico e di calcolo. Negli ultimi anni, però, è diventato sempre più chiaro quanto sia difficile comprendere i disturbi specifici di apprendimento se non si tiene conto delle loro comorbidità e dei fattori multicomponenziali che caratterizzano lo sviluppo delle abilità di lettura, scrittura e calcolo. 

Nel presente studio vengono riportate le osservazioni svolte su un campione di 94 bambini della scuola primaria, al fine di comprendere quale correlazione vi sia tra dislessia e difficoltà in matematica e fornire adeguate proposte operative.

 

 

Proporre a uno studente con dislessia la calcolatrice quale strumento
compensativo potrebbe sembrare una contraddizione, in quanto la dislessia è un
disturbo specifico nella lettura e non un disturbo specifico in ambito numerico e di
calcolo. Negli ultimi anni, però, è diventato sempre più chiaro quanto sia difficile
comprendere i disturbi specifici di apprendimento se non si tiene conto delle loro
comorbidità e dei fattori multicomponenziali che caratterizzano lo sviluppo delle
abilità di lettura, scrittura e calcolo.
Nel presente studio vengono riportate le osservazioni svolte su un campione di
94 bambini della scuola primaria, al fine di comprendere quale correlazione vi sia
tra dislessia e difficoltà in matematica e fornire adeguate proposte operative.

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